Il giudizio su Foundation, al termine della prima stagione, era rimasto sospeso.
Non a caso, nel mio post a commento dell'intera annata mi interrogavo su se quel tanto atteso adattamento seriale avesse suscitato nello spettatore una forte delusione o una decisa approvazione. L'articolo completo lo trovate qui. Rileggerlo potrebbe aiutarvi a riconnettervi con uno show che mancava dai palinsesti oramai da quasi 2 anni (come passa il tempo!). Ricordo che il pilot di Foundation fu la prima cosa che guardai sulla tv che tuttora possiedo e fu un modo perfetto per testarne le nuove potenzialità.
Tralasciando questa chicca personale che non interesserà a nessuno, rimpiombiamo su Trantor e i pianeti del sistema centrale e periferico ideato dalla mente mai troppo celebrata di Isaac Asimov.
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Ho scelto come immagine di copertina quella di un cristologico e scultoreo Lee Pace, non tanto per accontentare i tanti ammiratori e le tantissime ammiratrici dell'attore di Halt And Catch Fire (non perderò mai occasione per invitarvi a recuperare quello show!) ma perchè la scena a cui fa riferimento quello scatto è stata uno dei momenti più vibranti di questa premierè.
138 anni dopo gli eventi che avevano caratterizzato il finale di stagione scorso, il nostro trino Imperatore è sempre lì, nonostante il difetto genetico che aveva in qualche modo messo a rischio le generazioni di cloni imperiali successive a quell'evento. Lo troviamo a letto, imponente e animalesco con Demerzel in una sorta di incesto pazzesco fra un androide evoluto ed un clone che quando non erano altro che pura carne erano legati da rapporti ben diversi. La perversione non ha mai limiti o non sarebbe perversione. Da quell'incontro di amorosi sensi nasce la scena principe dell'episodio con un gruppo di "Blind Angels" intenzionati a far fuori il Cleon di mezzo e distruggere l'equilibrio nell'Impero. Ne conseguirà una lotta sinuosa e avvincente fra il nudo imperatore e i ninja senza occhi con questi ultimi fermati solo dall'intervento provvidenziale di una Demerzel impavida.
Nonostante i segmenti con Salvor e Gaal e lo spazio quasi onirico riservato ad Hari Seldon, è sempre Lee Pace a dominare la scena, sia da un punto di vista di potenza delle immagini che di significati.
L'arrivo del primo matrimonio nella storia dei Cleon, il sopraggiungere di un sentimento troppo umano come la paura di morire, la minaccia ignota, la consapevolezza nuova di una Fondazione che, nel frattempo, negli anfratti dell'Impero è riuscita ad espandersi, rendono quegli spazi narrativi i più fertili e interessanti.
Salvor Hardin e Gaal Dornick sono protagoniste di una reunion che poteva essere gestita con maggior emozione mentre Jared Harris giganteggia nell'interpretare la follia di un uomo intrappolato in una gabbia mentale da egli stesso congegnata.
E' stato un ottimo ritorno ma è ancora molto presto per dire se l'ago della bilancia si sia spostato verso l'approvazione lasciando in braghe di tela la delusione che a tratti avevamo provato nel corso di una buona ma mai eccezionale prima stagione.
Voto 2x01: 7++
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