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House of the dragon: Second of His Name

Gli eventi di The Rogue Prince (qui la recensione) ci avevano proiettato verso una dimensione che avevamo già ampiamente conosciuto in Game Of Thrones.

I matrimoni come eventi scatenanti di battaglie o addirittura guerre, hanno sempre contraddistinto l'epopea martiniana. Basti pensare alle Nozze Rosse e possiamo chiudere l'argomento.

L'annuncio che Viserys avrebbe sposato, contro tutti i pronostici, e contro il più spiccio buon senso, Alicent Hightower ci aveva fatto pregustare un futuro sanguinoso a Westeros, dentro e fuori le mura della città, dentro e fuori la casa dei draghi.

Con Second Of His Name resta a galla il tema coniugale, con Rhaenira, questa volta, al centro di intrighi, promesse, sondaggi relativi al suo futuro consorte.

Non sarà, però (e per fortuna), solo un episodio "politico" e cortigiano.

I frutti della chiacchierata al lume del focolare tra Daemon e Corlys, vengono raccolti in questa ennesima straordinaria puntata.

L'incipit del terzo episodio è spiazzante.

Un biondo bambino viene adorato dalle donne a corte.

Tra loro c'è re Viserys, festante e sorridente ma sotto pelle abbastanza turbato.

Scorgiamo Alicent, la nuova regina.

Sembra essere incinta.

Scopriremo che la nostra impressione non era errata.

Rispetto agli eventi che chiudevano The Rogue Prince, sono passati 3 anni.

Un Flash Forward ci accoglie.

La casa Targaryen si è arricchita di un nuovo erede, Aegon, sebbene sia ancora Rhaenira l'erede designata al trono.

Nel grembo di Alicent si cela un nuovo figlio per Viserys.

Quel figlio maschio cosi tanto agognato è finalmente arrivato.

Aemma ci aveva rimesso la vita pur di soddisfare l'ossessione di Viserys.

Alicent ci è riuscita subito ed ora Aegon è il legittimo erede al trono di Westeros che tutta la città, ed in 7 regni al completo, sono chiamati a celebrare nel rito di passaggio che attende ogni pargolo del re.

Rhaenira vede sbiadire il sogno di essere, un giorno, la regina.

Nel frattempo, Daemon e Corlys stanno faticando, e non poco, a sconfiggere Craghas Drahar, detto il Nutrigranchi,

La battaglia nelle Stepstones è sanguinaria e sta lentamente mettendo in ginocchio l'esercito guidato dal Masters of Ship e dal fratello del re.

Nonostante Caraxes ed una potenza bellica non trascurabile, l'esercito capitanato dal Lord Valiriano e da Daemon sta quasi soccombendo, spingendo il fratello di Corlys a scrivere a Viserys in cerca di un aiuto militare che possa ribaltare le sorti del conflitto.

La lettera sarà recapitata al re durante le celebrazioni-del "second birthday" di Aegon, occasione ghiotta per tutti i pretendenti alla mano di Rhaenira di presentarsi e sfoggiare i propri titoli a caccia di un benestare del re.

Per Viserys è giunto il momento di scendere negli abissi più profondi del proprio animo e della propria coscienza. La scena di lui attonito e stanco di fronte ad un rogo, mentre dietro le sue spalle tutti chiacchierano e festeggiano e l'eco della battaglia è lontano, con una sopraggiungente e gravida Alicent, è emblematica.

Il "First of his name" è un uomo che, proprio ora che ha tutto quello che in principio desiderava (un figlio maschio, un regno, una figlia adulta da dare in sposa, fidati consiglieri), sente il bisogno di confessare, soprattutto a se stesso, gli sbagli commessi, sbagli fatali che lo hanno allontanato dalla sua essenza e lo hanno spinto a commettere errori esistenzialmente imperdonabili, soprattutto, e ancora una volta, a se stesso.

La morte di Aemma è una cicatrice ancora fresca e non rimarginabile. La lotta con Daemon lo ha ferito irrimediabilmente. L'astio di Rhaenira lo lacera come niente al mondo. L'arrivo di Aegon, più che aiutarlo a lenire tali sofferenze, sembra acuirle.

Per il re, a 3 anni dall'annuncio delle proprie nozze con Alicent, è tempo di bilanci.

Aemma non c'è più, e proprio ora che Alicent è al suo fianco, un biondo primogenito maschio è tra le sue braccia, ed un altro in arrivo, Viserys si accorge di aver ucciso l'unica donna che amasse, e che l'aveva reso uomo, per una ossessione, in fondo, di potere.

Il suo unico fratello gli si è rivoltato contro e lui, Viserys, ha fatto poco o nulla per arginare quel conflitto, esacerbandolo con silenzi e distanze emotive oramai siderali.

E' rimasta Rhaenira, la sua Rhaenira, ancora fisicamente al suo fianco, ancora erede designata al trono ma oramai lontanissima da lui da quando quell'annuncio shock le ha portato via il ritratto di una madre a cui era legata, un'amica leale come Alicent, e la certezza di divenire la prima regina di Westeros.

Viserys, senza accorgersene, muoverà ulteriori passi contro sua figlia, spingendola tra le braccia di un Lannister (ed ecco che nomi noti per i fan di Game of Thrones riemergono) prima e rendendo pubblico, durante un alterco con lei, il desiderio di darla in sposa al più presto.

Questo fatto decreterà il loro ulteriore, ma non definitivo, allontanamento, con la principessa che troverà riparo in Cole, divenuto nel frattempo primo cavaliere del Re, il quale riuscirà a placarne l'ira inseguendola a cavallo nei boschi, dandole ascolto e proteggendola.

Bellissima la scena, o meglio le scene sovrapposte, in cui assistiamo ad un riluttante Viserys in veste di cacciatore ed una feroce Rhaenira che massacra, a colpi di pugnale, un cinghiale che aveva tentato di ucciderla.

C'è tutta la differenza di temperamento fra padre e figlia in quell'accostamento. Viserys sembra, ed è visto dalla sua corte, un uomo debole e sempre meno affidabile. Rhaenira, sin dalla presentazione (sporca di sangue e furente a cavallo), da sempre più l'impressione di essere una predestinata. Forte, capace di sporcarsi le mani, battagliera e determinata come il padre non sembra più essere.

Il loro conflitto, però, pare trovare un punto di svolta quando Viserys, in un momento di confronto aperto con la figlia le imporrà, nuovamente, di trovare marito ma stavolta lasciando a lei libera scelta su chi debba essere il principe a sederle accanto.

E' un atto controcorrente che spiazza Rhaenira e addolcisce il conflitto emotivo tra i 2, rinnovando, finalmente, il loro affetto.

Bastera?

Veniamo, infine, a quanto accade nelle Stepstones.

Daemon, ricevuta una lettera dal fratello nella quale Viserys gli offriva aiuto ed un simbolico ramoscello d'ulivo in battaglia, ci offre un colpo di coda tanto inatteso quanto felino e adrenalinico.

L'uomo si presenta al cospetto di Cragar, indifeso e senza Caraxes, brandendo una bandiera bianca, universale segno di resa.

Il nutrigranchi e gli uomini della Triarchia, abboccheranno e, in una sequenza che per ferocia e ritmo ha ricordato The Battle of Bastards, si mostreranno in campo aperto contro Daemon (che avevamo già visto in azione nel pilot) il quale riuscirà a uccidere un manipolo di nemici ed attirarne a sè molti altri, senza mai arrendersi ed esponendosi ad un rischio totale.

Corlys e Caraxes arriveranno in tempo. Il principe è salvo e ha dimostrato, a tutti, il suo coraggio.

Se c'era un modo per renderlo immortale agli occhi dell'esercito di Corlys e dei 7 regni era questo.

Ma non basta.

Pochi istanti e ritroveremo Daemon, cosparso di sangue, con un busto tra le mani.

E' quello del famigerato Nutrigranchi.

La Triarchia è stata sconfitta.

Il suo leader fatto a brandelli.

Le Stepstones sono di nuovo sotto il controllo dei Targaryen e di Westeros.

Daemon è ufficialmente l'uomo più amato dei 7 regni.

Ma questo, Viserys (come la Alice della canzone di De Gregori), ancora non lo sa.

Si conclude un altro episodio magistrale, dove i pregi sono sempre più concreti ed i difetti sempre più sbiaditi. Nella settimana in cui il mondo ha atteso e poi criticato l'arrivo dell'attesa serie tratta da The Lord of The Rings (qui la recensione completa sui primi 2 episodi), House of The Dragon sembra volerci dire che, per gli amanti del fantasy, il posto sul trono, Tolkien o non Tolkien, spetta ancora a lei, spetta ancora a Westeros, spetta ancora all'universo di George Martin.


Voto Episodio: 8,5

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