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Behind Her Eyes sta alla serialità come il tavernello sta all'enologia

Netflix continua la sua svolta generalista presentandoci un prodotto privo di qualsiasi consistenza ma capace di catturare l'attenzione del pubblico molto più di qualsivoglia serie tv autoriale (notare quanto accaduto con The Eddy di Damien Chazelle per crederci).

Behind Her Eyes, in Italia edito come Dietro ai suoi occhi, sta raggiungendo un successo clamoroso non solo nel nostro paese ma a livello globale.

Miniserie in 6 episodi scritta da Steve Lightfoot, già sceneggiatore di alcuni episodi di The Punisher ed Hannibal, la serie ha letteralmente fatto impazzire gli abbonati della grande N, calamitando l'attenzione di chi, come il sottoscritto, cerca di essere sempre al passo con i titoli di attualità, alla continua ricerca della serie tv che possa farvi scaldare il cuore ma anche dei grandi successi da evitare assolutamente.

Behind her eyes appartiene a questa seconda schiera, sempre più folta e sempre più dimorante nella gloriosa piattaforma streaming di Hastings.

Trama confusa e disarticolata, cast mediocre, storiella trita e ritrita in mille altre salse nel recente passato e la pretesa di essere qualcosa di nuovo, di eclatante, di importante.

Behind her eyes non è nulla di tutto ciò.

E' un prodotto furbo e smaccatamente generalista, confezionato ad arte per accalappiare il grande pubblico a dispetto di un'incoerenza narrativa profonda e una qualità fievolissima.

La storia è di quelle viste e riviste in abbondanza sul piccolo e grande schermo.

Li chiamerebbero thriller psicologici nella grande biblioteca della serialità ma di questa definizione faticheremmo a trovare l'originalità.

Un conto è voler essere qualcosa di nuovo, altro conto voler essere una serie che possa piacere al numero maggiore di persone.

Dietro ai suoi occhi sta alla serialità come il Tavernello sta al vino.

Tutti lo conoscono ma nessun sommelier presenterebbe mai un calice di tavernello ad un commensale.

La serie Netflix è esattamente questo.

Un titolo famosissimo ma che gli amanti del cinema, della serialità vi indurrebbero ad evitare come la peste.

La serie non ha proprio nulla di originale e, ancor peggio, quando prova ad esserlo riesce ad essere ridicola, portando a casa dei colpi di scena privi di ogni costruzione e buoni solo a stupire un pubblico distrattissimo.

Nel cast spicca una buona Eve Hewson (The Knick), accompagnata dal sosia di Roger Federer (Ditemi che non sono l'unico ad aver notato la somiglianza fra Tom Bateman ed il campione svizzero...) e dalla semisconosciuta Simona Brown.

Il problema della serie è che riesce ad irritare chi, come me, di serie tv ne ha masticate tantissime e sputate altrettante, ma, probabilmente, riesce a catturare il pubblico più inesperto e meno attento ai dettagli.

Non tutte le serie possono aspirare ad essere Breaking Bad o The Wire, ad avere l'eleganza di Rectify o Mad Men, a stupire come Legion o Fargo, ad essere visionarie come Mr Robot o Watchmen, ma ogni serie dovrebbe avere il suo spazio, il suo ruolo, recitare la sua parte.

Il grande equivoco che nasce sulle serie come Behind Her Eyes è che esse vengono considerate belle perchè di successo, capolavori perchè straconosciute.

E questo genera un accanimento da parte di chi tali serie le vedrebbe mentre è intento a lavare i piatti o svuotare la lavatrice, mentre fa spazio negli scaffali o ordina l'ennesimo libro su Amazon.

Il posto di Behind Her Eyes è tra le cose quotidiane, è nei ritagli di tempo, vive e si insinua negli spazi fra il fare tantissime altre cose tenendo la tv accesa, non è nella bacheca dei ricordi, non è nella classifica delle serie che vorresti rivedere, consigliare, tramandare.

Behind Her Eyes, è davvero un grandissimo buco nell'acqua che è però riuscita ad intrecciare il suo cammino con milioni di visualizzazioni e tantissimo chiacchiericcio, con spettatori prontissimi a difenderla a spada tratta in qualsiasi momento e circostanza.

La cosa preoccupante è che la serie non rappresenta una rarità nel panorama Netflixiano attuale.

Scorrendo la classifica delle serie tv più viste di Netflix, è facile rendersi conto come la piega generalista sia diventata oramai, e purtroppo, un abitudine e forse una strategia per Netflix stessa.

Titoli come Bridgerton, Winx, Lupin, Firefly Lane, sono prodotti destinati a chi ( e non c'è nulla di male ad essere in questa categoria di spettatori ) nelle serie tv cerca un momento di puro svago e intrattenimento, a scapito della qualità.

Il fatto che Netflix ci propini costantemente titoli di questo tipo ci fa capire come la piattaforma stia virando verso una forma di intrattenimento molto meno ricercato e originale e molto più piatto e preconfezionato.

Behind Her Eyes, meglio sottolinearlo ancora, appartiene inesorabilmente a questa cerchia, risultando un prodotto leggermente piacevole e totalmente privo di spunti ed originalità. Un prodotto che avrebbe avuto qualche chance di esistere e di essere applaudito forse 20-25 anni fa, di certo non oggi.


Se volete approfondire ulteriormente il concetto di "delusione" e "sopravvalutazione" vi rilancio questi 2 articoli:



 

Sviluppo Personaggi: 5+

Complessità: 5

Originalità: 4

Profondità: 4

Cast: 6 --

Trama: 5+

Impatto sulla serialità contemporanea: 0

Componente Drama: 5

Componente Comedy: 0

Comparto tecnico: 5

Regia: 5

Intrattenimento: 7

Coinvolgimento emotivo: 6+

Soundtrack: 3

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