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House Of The Dragon: King of The Narrow Sea e l'importanza delle promesse

Cosi come avvenne per le prime stagioni di Game of Thrones (qui una recensione dello show), anche per House of The Dragon il primo ciclo di episodi sarà composto da 10 puntate.

Non è l'unica analogia con la serie madre, basti pensare alla sigla che riprende in tutto e per tutto l'iconica apertura di Ramin Djawadi con immagini, però, differenti. La struttura è fedele alla serie da cui House of The Dragon è tratta e sono tanti gli spunti ed i riferimenti che ci fanno sentire costantemente connessi alla serie HBO con Kit Harington, Emilia Clarke, Sophie Turner ed il resto del team attoriale.

Le liturgie, le convenzioni, le leggi scritte e non scritte che governano gli uomini e le donne di Westeros hanno sempre un tocco familiare e molte volte finiscono per riaccendere in noi vecchi focolai che sembravano oramai sopiti.

Il quarto episodio, oltre ad essere l'ennesima testimonianza di uno show che sta funzionando alla grande, ci ripropone un oggetto con cui abbiamo un legame fortissimo e ci offre il ricordo di un nome spesso evocato e molto atteso nella serie madre.

Sto parlando della daga che Viserys impugna e forgia nel fuoco, o meglio "riscalda" al cospetto di sua figlia Rhaenira, narrandole che, secondo la profezia, quella daga sarà impugnata dal cosiddetto Principe che Fu Promesso, colui il quale riuscirà a dominare il ghiaccio ed il fuoco in tempi futuri e potenzialmente nefasti per tutto il reame. La profezia a cui già nel primo episodio si faceva riferimento (qui la recensione completa del pilot) è quella che Aegon sussurrò al suo erede e che da allora si tramanda di generazione in generazione fra gli eredi legittimi al trono di spade. Secondo la profezia, in tempi non troppo lontani, un nemico oscuro arriverà dal Nord, mettendo in pericolo il mondo dei vivi. Occorrerà che tutti i popoli e tutti gli eserciti del reame si uniscano per sconfiggerlo. A guidarli sarà Azor Ahai (il principe che fu promesso) il quale sarà l'ultimo anello della profezia, nota come "Il Canto del ghiaccio e del fuoco" (titolo della collana di Romanzi di Martin), e guiderà i popoli di Westeros contro il potentissimo nemico.

Sappiamo tutti come è andata a finire sebbene libri e serie si siano discostati parecchio in attesa che Martin facesse la grazia a todo el mundo, rilasciando i capitoli finali.

Tornando alla daga, quella che viene ritratta nell'immagine di copertina di questo post è esattamente quella che Arya Stark impugnò durante gli eventi finali di The Long Night, trafiggendo ed uccidendo il Night King e tutta l'armata dagli occhi blu.

Tornando agli eventi di King of The Narrow Sea potremmo riassumerli con un simpatico "La principessa cerca marito", ribaltamento Martiniano del più scanzonato "Il principe cerca moglie".

La nostra sempre più amata Rhaenira, dopo aver strappato al padre la promessa di avere mano libera rispetto alla ricerca del proprio sposo, si reca, via mare, nei luoghi principali del regno alla ricerca del futuro consorte.

Problemi di età, di stile e di lignaggio ne corrodono la volontà, producendo un nulla di fatto. Al suo cospetto, infatti, giunge un anziano Lord della casata Dondarrion (troppo anziano) ed un giovanissimo rampollo della famiglia Blackwood (troppo giovane) suscitando l'ilarità di mezzo regno e gli sbadigli dell'erede al trono.

Rhaenira tornerà anzitempo dal suo tour. Salperà a King's Landing dove ad attenderla ci sarà una dirompente sorpresa.

Daemon Targaryen sarà accolto dal fratello per celebrarne (?) la vittoria contro la Triarchia. Davanti a Viserys si presenterà un Daemon privo della sua folta chioma e con una corona, poggiata sulla sua testa dai popoli liberi del Narrow Sea, che genererà una diffidenza iniziale.

Il principe è cosi pazzo da presentarsi a King's Landing, al cospetto del re, con una corona tutta sua sul capo? Quanta insolenza e sprezzo del pericolo alberga nell'animo di Daemon?

Per fortuna del re, e degli astanti, Daemon si inginocchierà dinanzi al legittimo re, offrendogli il Narrow Sea e la corona sopra-citata.

Ricongiungimento fraterno. Coppe di vino. Sorrisi. Celebrazioni. Ricordi e la sensazione che qualcosa di importante stia covando sotto la pace di quei momenti familiari finalmente ritrovati.