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I Am Capitan America

L'episodio numero 5 di The Falcon And The Winter Soldier riprende il discorso lasciato in sospeso dopo gli eventi di "The Whole World is Watching", rilanciando domande e temi che lo scioccante finale aveva proposto.

Gli autori, per nostra fortuna, non indietreggiano rispetto a quello che avevo definito "un punto di non ritorno" per la serie e forse anche per il substrato sul quale appoggia l'intero Marvel Cinematic Universe.

La figura dell'eroe per come l'abbiamo sempre conosciuta è stata destrutturata talmente tante volte negli ultimi anni, da Daredevil a The Boys passando per Watchmen e Legion ed il recente Invincible, da diventare un tema fondativo di un filone a sè stante, una sottocategoria del genere supereoristico atta ad indagare sul ruolo che uomini e donne dotati di superpoteri ricoprono all'interno di un quadro più grande.

The Falcon and The Winter Soldier, anche un po inaspettatamente, non si sottrae a questo dibattito, scomponendo in tanti piccoli pezzi l'armatura e lo scudo più celebri della storia del cinema e dei fumetti: quella di Capitan America.

Truth è un episodio potentissimo, capace di offrire il meglio all'inizio e alla fine ma ancha capace di respirare e farci respirare in tutta la sua parte centrale, permettendoci di accumulare abbastanza ossigeno per quella che sarà una fine che si preannuncia essere scoppiettante e ricca di discorsi da chiudere o, quantomeno, da delineare meglio in vista delle prossime produzioni Marvel, siano esse cinematografiche o seriali.

Il fatto che i primissimi episodi della serie non siano stati apprezzati a 360° (almeno qui su serialfiller.org) derivava forse da un grandissimo equivoco.

Oggi, alla luce di quanto abbiamo visto sinora, appare evidente che questa serie sia tutto fuorchè una serie su Falcon ed il soldato d'inverno, ne per gli uomini dietro le loro maschere. Sam e Bucky hanno, sin dall'incipit, sofferto molto del peso che una serie che li ritraeva come assoluti protagonisti aveva cucito addosso ai loro muscolosi corpi.

WandaVision, ad esempio, era la serie di e su Wanda Maximoff, ed in parte su Visione. Nessun dubbio ha mai sfiorato la mente di alcun spettatore, rispetto a questo.

Ciò non è avvenuto, invece, per The Falcon and The Winter Soldier.

Lungi dall'essere un male, è innegabile che l'assestamento di noi spettatori, rispetto al nuovo prodotto Marvel/Disney, sia stato poco semplice.

Ben sviluppato il loro rapporto, interessanti alcune dinamiche, abbastanza godibili le loro interazioni ma poi tutto si dissolveva in qualcosa di già visto o di scarsamente interessante.

Ben presto, Sam e Bucky sono diventati comprimari della serie che portava il loro nome.

Un segnale abbastanza equivoco, come cercavo di dirvi poco fa.

Prima l'arrivo del "New Cap" e Battlestar, poi le divagazioni sul Wakanda e su Sharon Carter, la scoperta di Bradley e l'arrivo dei Flag Smasher ed ovviamente la reintroduzione del Barone Zemo nel grande circo del MCU. A contorno, dietro, avanti e al centro di tutto c'è poi sempre stata la figura di Steve Rogers e di quello che lo scudo ed il nome di Capitan America significassero per l'America, per il mondo e solo in parte, solo infine, per i nostri 2 protagonisti, legati da un amicizia profonda per l'ex Cap.

A partire dal buonissimo episodio 3 e dall'ottimo episodio 4, la nebbia è iniziata a dissiparsi e quell'equivoco a diradarsi.

Appariva chiaro, oramai, che non fossero Stan e Bucky ad essere i protagonisti della serie, bensì qualcosa di molto più grande, complesso ed importante per tutto il Marvel Cinematic Universe, ovvero la figura di Capitan America e tutto il carrozzone di simbologie e metafore varie dietro il suo costume, e soprattutto il suo scudo, vero protagonista inanimato di tutta la serie.


The Shield


Sin dal primo sguardo alla serie, lo scudo, orfano di Steve Rogers, aveva assunto una carica simbolica forse senza precedenti in tutto l'universo Marvel. Cosa ne sarebbe stato dello scudo senza il suo legittimo proprietario?

Sarebbe stato più saggio riporlo in una teca come si farebbe con un reperto archeologico o lasciarlo in nuove mani, mani sicure e che rappresentassero con lo stesso vigore e integrità quello che Steve Rogers aveva simboleggiato ogni qualvolta avesse indossato i panni di Capitan America?

O forse sarebbe stato più opportuno permettere a Steve Rogers di continuare a vivere attraverso la sua maschera?

Era l'uomo a fare l'eroe o il costume?

Affidare a John Walker la seconda pelle di Steve Rogers, sembrava riporre la risposta nella seconda opzione.

Chiunque impugnasse lo scudo, d'ora in poi, avrebbe rappresentato i valori che Captain America aveva rappresentato per tanti anni, o dovremmo dire che Steve Rogers aveva rappresentato per tanti anni?

La scelta di rispolverare il costume e lo scudo e affidarlo ad un militare valoroso, forte e integerrimo, andava nella direzione, spinta moltissimo da opere di merchandising e marketing, di mettere in secondo piano i meriti di Steve Rogers in quanto Steve Rogers.

Gli eventi del quarto episodio hanno affossato questa teoria e fatto piombare nel caos il simbolo per antonomasia dell'eroismo a stelle strisce.

E allora, solo allora abbiamo potuto unire il filo rosso che era iniziato con Sam che consegnava al governo lo scudo che Steve aveva affidato lui, soltanto a lui, per farne buon uso.

E allora, solo allora abbiamo potuto dare un senso alle "pippe" mentali di Bucky.

E allora, solo allora, abbiamo potuto levare il velo e parlare di The Falcon And The Winter Soldier come una serie che non è di proprietà di Sam e Bucky ma di tutto l'MCU.

E allora, solo allora, sia Sam che Bucky hanno potuto respirare (cosi come metaforicamente l'intero episodio nella sua parte centrale) e ragionare su quello che sarebbe stata la loro prossima mossa.

E cosi, ineluttabilmente, gli eventi sono scivolati dove credevamo sarebbero scivolati mesi fa.

Sam, dopo aver parlato con Bradley e capito varie cose sull'America e sulla condizione afroamericana in tutta la sua complessità e vastita temporale, ritorna all'ovile, nella sua New Orleans e con quello scudo insaguinato.

Serviva una pausa.

Serviva l'aria di casa per capire davvero quale sarebbe stata la risposta a tutte le domande di cui sopra.

Serviva a Sam.

Serviva a Bucky.

Serviva soprattutto a noi.

Ed era giusto spogliare l'episodio, e la serie, di tutte le altre facce, di tutti gli altri protagonisti ingombranti, per permettere a Sam e Bucky di riprendersi la serie che avrebbe dovuto appartenere a loro e loro 2 soltanto.

Via Zemo, via il Wakanda, da parte Sharon Carter.

Spazio alla memoria dell'ex cap Steve Rogers, spazio al nuovo scudo del primo new cap oramai in pensione John Walker, spazio a Bucky e la sua lista, spazio soprattutto a Sam e la sua determinazione ad essere il nuovo eroe americano, adatto a tempi di riscossa per un'intero popolo di dimenticati, di diseredati, di abbandonati a prescindere dal colore e dalla razza.

Spazio a quello che, con ogni probabilità sarà il nuovo e legittimo erede di Steve Rogers, al grido, al quale tutti noi ci uniamo di:


I AM CAPTAIN AMERICA


 


Voto Episodio: 9



 

Negli Episodi precedenti:





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